giovedì 27 maggio 2010

In quel di Glasgow

Sono qui da 8 giorni e mi fermo a scrivere solo ora sul blog perché è stato un no-stop.
Questo è da prendere in senso buono. Quest'esperienza è partita alla grande.

In famiglia sono molto impegnata, i bambini mi danno un bel po' da fare, ma com'è stato bello arrivare la sera in aeroporto a Glasgow e sapere che c'era qualcuno che ti sarebbe venuto a prendere e ti avrebbe portato a casa, una stanza tutta tua che non devi pagare, un bagno solo per te (solo a volte viene usato anche dai bambini, ma raramente), sapere che comunque vada puoi restare per un certo periodo di tempo. Tutto diverso insomma. Sono molto contenta di come sia iniziata, e spero che continui così.

Glasgow non è da annoverare tra le bellezze della Scozia, ma da qui potrò partire per praticamente qualsiasi destinazione voglia nei weekend. L'impatto con l'accento è piuttosto buono, pensavo peggio, comunque dipende sempre da come ti parla una persona. Dopo 8 giorni, ci sarebbe da scrivere tutto e niente, per cui rimando al prossimo intervento, quando avrò qualcosa di più particolare da dichiarare.

lunedì 19 aprile 2010

Starting all over again

Riprendo a scrivere nel momento in cui, finalmente, sono pronta a ripartire.

Sono trascorsi 4 mesi e, nonostante io abbia imparato (più o meno) ad essere un po' più tollerante nei riguardi delle realtà italiane, il desiderio di partire è sempre rimasto. Qualche tempo per organizzarsi e via.

Il mese prossimo si parte per Glasgow: trascorrerò tutta l'estate lì, presso una famiglia per la quale lavorerò come ragazza alla pari. Un'esperienza che avevo inizialmente scartato, quando avevo deciso di partire per Londra, visto che avevo abbastanza fondi per affittare una stanza. Ma riflettendoci, ho pensato che al di là dei soldi, può essere un buon compromesso per avere maggiore occasione di "star dentro" la loro cultura.

Si riparte dalla Scozia insomma. A dire il vero, Glasgow in particolare non mi ha mai attirato molto come città, ma la proposta è arrivata da lì e comunque potrebbe essere una buona base da cui spostarsi nei giorni liberi. Forse è inutile dire che ho una gran voglia di rivedere Edimburgo e magari qualche altro posto nei dintorni. O forse imparerò che neanche Glasgow è tanto male, sono pronta a lasciarmi stupire. Mi sto già preparando psicologicamente per l'accento.

lunedì 1 febbraio 2010

Alice

Non saprei da dove cominciare e come concludere. Lascio parlare Avril per me, perché come sempre, quando non so dare voce a ciò che sento, arriva lei che ci prende in pieno.



ALICE

Trippin' out
Spinning around
I'm underground
I fell down
Yeah, I fell down

I'm freaking out,
Where am I now?
Upside down
And I can't stop it now
Can't stop me now, oh oh

I, I'll get by
I, I'll survive
When the world's crashing down
When I fall and hit the ground
I will turn myself around
Don't you try to stop me
I, I won't cry

I found myself in Wonderland
Get back on my feet again
Is this real?
Is this pretend?
I'll take a stand until the end

I, I'll get by
I, I'll survive
When the world's crashing down
When I fall and hit the ground
I will turn myself around
Don't you try to stop me
I, I won't cry

I, I'll get by
I, I'll survive
When the world's crashing down
When I fall and hit the ground
I will turn myself around
Don't you try to stop me
I, and I won't cry


by Avril Lavigne

mercoledì 16 dicembre 2009

Tomorrow

Domani. Una parola che può racchiudere speranze e paure.
Domani saluto Londra, casa mia per questi tre mesi. Ma c'è stato un momento preciso in cui ho cominciato a sentirla davvero casa: il primo dicembre, quando sono scesa da Edimburgo. Sono salita sul treno a Waverley e mi sono detta: “Si torna a casa.” E questo ho sentito quando sono tornata, sono scesa a King's Cross con un vago senso di familiarità... per poi ritrovarmi di fronte un enorme cartello con freccia indicante destra e scritto “NEW UNDERGROUND ENTRANCE”. E che cavolo, son stata via neanche 4 giorni e già mi cambiate tutto? Fredda, spietata Londra dal cuore di pietra. Una di cui non ti puoi innamorare, ma dopo un po' ti ci affezioni. Una con cui tutti vogliono farsi un giro, ma nessuno lo sceglie per sempre, come fosse una persona. Però non la dimenticherai, non tanto facilmente, soprattutto quando stai lasciando l'isola di Gran Bretagna senza sapere quando ci rimetterai piede. Ma ti dici: “L'importante è che sia un quando, non un se.” E ti chiedi: “Sono io l'artefice del mio destino? O sta scegliendo lui per me?” Personalmente sono per i compromessi; ci faremo una bella chiacchierata, io e my Destiny, per decidere un po' che fare.

Per ora solo dubbi e paure sul domani, non si può vivere di ricordi. Ma anche se è il domani a spaventarmi, la paura si fa sentire oggi, perché so che non sono pronta. Forse domani, domani è un altro giorno.


TOMORROW

And I wanna believe you,
When you tell me that it'll be ok,
yeah I try to believe you,
But I don't

When you say that it's gonna be,
It always turns out to be a different way,
I try to believe you,
Not today, today, today, today
(Today)

[Chorus:]

I don't know how I'll feel,
tomorrow, tomorrow
I don't know what to say,
tomorrow, tomorrow,
is a different day,


It's always been up to you,
It's turning around,
It's up to me,
I'm gonna do what I have to do,
just don't

Give me a little time,
Leave me alone a little while,
Maybe it's not too late,
not today, today, today, today, today...

[Chorus:]

I don't know how I'll feel,
tomorrow, tomorrow
I don't know what to say,
tomorrow
(tomorrow)
Tomorrow is a different day

Hey yeah, hey yeah, hey yeah, hey yeah,
and I know I'm not ready,
Hey yeah, hey yeah, hey yeah,hey yeah,
maybe tomorrow

Hey yeah, hey yeah, hey yeah, hey yeah yeah yeah,
I'm not ready,
Hey yeah, hey yeah, hey yeah, hey yeah,
maybe tomorrow

And I wanna believe you,
When you tell me that it'll be ok,
Yeah I try to believe you,
Just not today, today, today, today, today...

Tomorrow... it may change [3x]
Tomorrow... It may change


by Avril Lavigne



Video del live. Passate avanti il primo minuto se preferite, perché parla al pubblico.
Tomorrow Live in Amsterdam 2003 (watch it, it's definitely worth it)


Nota finale: stamattina è nevicato!

lunedì 7 dicembre 2009

The last ten days

In realtà stamattina dovrei uscire, ma per il momento s'è messo un certo vento. Dico per il momento, perché qua stiamo sempre con la speranza che cambi all'improvviso, quindi voglio darmi 60/90 minuti e poi esco.

Devo uscire per fare una cosa e poi per il resto volevo andarmene un po' in giro per la città, visto che ormai sono entrata negli ultimi 10 giorni qui. Non è andata come si sperava, ma questo si era già capito da un pezzo. Forse mi toccherebbe riflettere su quello che è stato, ma ora come ora riesco a guardare solo in avanti e pensare che devo lasciare questo posto che, pur con tutti i suoi "contro" (che non sono pochi), mi piace così tanto. Non si tratta solo del senso di libertà e di indipendenza, è proprio il posto, solo che è un discorso allargato che faccio ora, ancora un po' troppo. Come posto intendo il Paese in generale, è probabile che io ancora non abbia trovato la giusta dimensione e di conseguenza una città precisa. Londra resta bellissima, ma forse non era quella giusta per me, se anche avessi avuto la possibilità di mantenermi qui comunque sarebbe arrivato il momento in cui mi sarei spostata; nonostante tutto però non porterò alcun rancore e manterrò i ricordi belli di questa esperienza.

Quello che più mi spaventa invece è tornare in Italia: partire per una città senza sapere cosa ti darà ma che ti dà almeno il beneficio del dubbio è diverso dal ripartire per quel posto che hai lasciato perché avevi la certezza che non ci stavi bene. Sì, mi spaventa. A parte che i primi giorni in cui andrò in giro rischierò la vita, perché mi ci vogliono almeno tre giorni per tornare a fare sinistra-destra spontaneamente prima di attraversare, già testato qui, ma con la differenza che qui i guidatori si fermano quando attraversi sulle strisce (ok, non tutti, è vero, ci sono sempre le teste calde anche alla guida, ma mi sarà capitato 1 volta su 15 qualcuno che non si ferma). Mi farà strano vedere la gente che non si mette in fila da sé, ma vuole passarti avanti usufruendo anche della collaborazione dell'impiegato di turno; mica come mi successe da Sainsbury's, quando mi ero messa in fila per pagare e arriva una signora dall'altro lato che svolta verso la cassa senza vedermi, non l'aveva neanche fatto apposta, ma il cassiere le dice che c'ero prima io (che a quel punto stavo dietro e anche piuttosto distante) e lei avrebbe dovuto mettersi in fila e aspettare. La signora, mortificata, si è scusata diverse volte. Uno direbbe: "Ma è normale che sia così." Beh, non sempre...non sempre.
Saranno tante piccole cose che mi renderanno presto insofferente, again. Non so dove sia il mio posto qui, ma sono certa che non è lì, è una sensazione che ti senti addosso e non te la puoi scrollare così facilmente. E considerando questo, sono arrivata a pensare che ci voglia più coraggio a prendere la decisione di tornare che quella di partire. L'unica cosa che posso fare è guardare questo nuovo annuvolamento nella mia vita con gli stessi occhi con cui guardo il cielo inglese: sempre con la speranza che cambi all'improvviso.

venerdì 4 dicembre 2009

IELTS Results

Esattamente 13 giorni dopo aver sostenuto l'esame, era il 21 novembre infatti, stamattina sono andata a Covent Garden (scendendo a Holborn) a ritirare i risultati dell'esame dell'IELTS. Pensavo di trovare più gente e che mi sarebbe toccato aspettare, invece non c'era nessuno a parte una ragazza cinese e un altro ragazzo, che però credo più che si dovessero iscrivere all'IELTS e non ritirare i risultati.
Comunque la cosa è stata molto veloce, presenti il passaporto, l'impiegato entra nell'ufficio e ne esce con la busta a tuo nome. L'ho presa, ringraziato e ovviamente l'ho aperta prima ancora di uscire, queste cose con la busta chiusa mettono ancora più curiosità. Ecco i miei risultati, direttamente dal mio Test Report Form (con tanto di foto mia con faccia da criminale, ma ve la risparmio per questa volta, eheh):

Listening 9.0 Reading 9.0 Writing 8.0 Speaking 7.5 Overall Band Score 8.5

Che dire? Soddisfatta, certo, sicurissimamente. Ma girato il foglio mi sono fatta una risata. Dietro infatti ci sono le indicazioni per una sorta di conversione dell'IELTS negli altri esami Cambridge ESOL, e per loro risulta essere così:

IELTS 4 o 4.5 = PET (B1 secondo il Quadro Comune Europeo Di Riferimento)
IELTS 5 o 5.5 = FCE (B2 secondo il QCER)
IELTS 6 o 6.5 = CAE (C1 secondo il QCER)
IELTS 7 o 7.5 = CPE (C2 secondo il QCER)

Excuse me??!? I don't think so!

Io ho fatto FCE, CAE e IELTS. Sarei quasi tentata di dire che l'IELTS è il più facile dei tre, ma non voglio esagerare, per cui mi limiterò a dire che tra CAE e IELTS è più pesante il CAE, quindi non oso immaginare cosa sia il CPE e certo non lo comparerei ad un 7 dell'IELTS, visto che secondo me uno che fa il CAE non vale solo 6.5, come infatti ho dimostrato io stessa.
In questo mesetto scarso in cui mi sono preparata per l'esame, ho appunto preparato l'esame in sé, d'inglese come lingua in effetti non ho fatto nulla di nuovo. Certo, stare a Londra mi ha fatto migliorare nel Listening, per un concetto all'inverso, cioè sentendo tanto inglese di stranieri, ora il British English mi suona chiaro e cristallino. Ma per il resto sono andata là con la preparazione del CAE (al quale tra l'altro avevo preso B, ma avevo il Listening giù anche perché si fa come ultima prova, dopo già 3 ore e mezza di esame, non è che uno ha tanta lucidità per sentire il CD che dice), e se anche consideriamo un mio miglioramento non vedo tutto questo cambiamento da giustificare 2 interi punti di differenza.
La mia conclusione è che questa conversione, equipollenza, whatsitsname o come la si voglia definire è sbagliata!
Ho anche una mia personale opinione su questa questione: il fatto è che l'IELTS è un esame "aperto a tutti", infatti è come se fosse un test d'ingresso, lo fai e in base al voto si capisce a che livello sei. Gli altri esami, tipo FCE e CAE, sono già ad un livello prestabilito e tu sostieni l'esame per vedere se sei davvero a quel livello, altrimenti non lo passi. Di conseguenza nell'IELTS si trovano anche domande faciline, con risposte ovvie, per far sì che anche i più debolucci riescano a concludere qualcosa. Beh, una cosa del genere al CAE te la sogni! Tutte le domande sono difficili e nessuna è ovvia, perché sono tutte a livello C1, Avanzato. Da ciò si può capire come l'IELTS risulti più leggero e anche più fattibile sotto certi aspetti. Questo vale sfacciatamente per prove strutturate come Listening e Reading, in cui prevale l'aspetto passivo visto che non si richiede la produzione, ma va a toccare un po' anche Writing e Speaking, perché se gli esaminatori sono abituati a leggere anche "orrori", nel momento in cui uno scrive meglio risalta subito agli occhi, e stessa cosa per l'orale. Se invece gli esaminatori stanno facendo una sessione del CAE, sicuramente tutti i candidati sono ad un certo livello, così loro leggeranno e sentiranno sempre un inglese di un certo livello, quindi col cavolo che risalti!

Se qualcuno che ha fatto il CAE mi sta leggendo, suggerisco di farvi tranquillamente pure l'IELTS senza timori, che ve li magnate a colazione!

Era giusto per chiarire, per il resto contentissima! :)

giovedì 3 dicembre 2009

Di ritorno da Edimburgo

Prima di cominciare a raccontare dei miei quasi quattro giorni ad Edimburgo, voglio ringraziare ancora Michele per la sua "ospitalità torrese", che ha facilitato di molto il mio soggiorno in Scozia. Senza di lui non sarebbe andata com'è andata.

Ho viaggiato in treno e ne è valsa la pena, mi sono goduta un bel po' di paesaggio inglese prima e scozzese poi. Arrivo puntualissima a Waverley e subito c'è l'impatto col freddo, roba che a Londra a confronto faceva caldo! Effettivamente le temperature si sono mantenute bassine durante tutto il mio stay there. Dopo essere andati a casa sua, Michele mi riporta in centro a piedi, cosa impensabile a Londra, in cui già per il centro devi muoverti con la metropolitana. Già solo in quel giro vedo molto, e già ne resto affascinata. Passare per il Royal Mile poi è stata la conferma. Forse sono una che si entusiasma con poco, o meglio forse una che si entusiasma per determinate cose. In effetti, se si pensa che volevo vedere Edimburgo da 3-4 anni ormai, direi che è anche comprensibile. Domenica il tempo non c'è stato propriamente favorevole (vento e pioggia), ma almeno il giorno di Sant'Andrea è uscito proprio un bel sole, così la mattina mi sono visitata tranquillamente il Castello, dove ho anche incontrato Alekos finalmente! Peccato che avesse poco tempo a disposizione, per cui è stato un incontro-lampo. Approfittando di esser capitata nei giorni in cui l'entrata a molte attrazioni turistiche fosse gratis, siamo andati anche allo Zoo.

A parte l'itinerario, quello che era importante per me era l'impressione della città. Quella è stata certamente positiva. Per certi versi mi ha ricordato un po' Dublino, anche se comunque ci manco da più di 6 anni ormai, e Alekos ci ha tenuto subito a dirmi: "Però Edimburgo è più bella di Dublino." Eh, dal fare un vero e proprio paragone mi astengo, sempre per il troppo tempo passato. Anche con Londra mi è difficile impostare un confronto perché troppo diverse, mi sa. C'è qualcosa di fondo però che me le fa piacere tutte e due (direi tutte e tre se fossi tornata a Dublino recentemente). Sarà il Paese? ;P
Ma quello che mi sento di poter dire è che ho trovato Edimburgo come città con un'identità, cosa che Londra sembra non avere. Sì, è vero, gli stranieri ci sono e non sono neanche pochi, però è stato diverso. Sarà che qui abbiamo toccato l'apice, quindi qualsiasi posto a confronto risulta essere più definito sotto questo punto di vista.



A domani con i risultati dell'IELTS.