mercoledì 16 dicembre 2009

Tomorrow

Domani. Una parola che può racchiudere speranze e paure.
Domani saluto Londra, casa mia per questi tre mesi. Ma c'è stato un momento preciso in cui ho cominciato a sentirla davvero casa: il primo dicembre, quando sono scesa da Edimburgo. Sono salita sul treno a Waverley e mi sono detta: “Si torna a casa.” E questo ho sentito quando sono tornata, sono scesa a King's Cross con un vago senso di familiarità... per poi ritrovarmi di fronte un enorme cartello con freccia indicante destra e scritto “NEW UNDERGROUND ENTRANCE”. E che cavolo, son stata via neanche 4 giorni e già mi cambiate tutto? Fredda, spietata Londra dal cuore di pietra. Una di cui non ti puoi innamorare, ma dopo un po' ti ci affezioni. Una con cui tutti vogliono farsi un giro, ma nessuno lo sceglie per sempre, come fosse una persona. Però non la dimenticherai, non tanto facilmente, soprattutto quando stai lasciando l'isola di Gran Bretagna senza sapere quando ci rimetterai piede. Ma ti dici: “L'importante è che sia un quando, non un se.” E ti chiedi: “Sono io l'artefice del mio destino? O sta scegliendo lui per me?” Personalmente sono per i compromessi; ci faremo una bella chiacchierata, io e my Destiny, per decidere un po' che fare.

Per ora solo dubbi e paure sul domani, non si può vivere di ricordi. Ma anche se è il domani a spaventarmi, la paura si fa sentire oggi, perché so che non sono pronta. Forse domani, domani è un altro giorno.


TOMORROW

And I wanna believe you,
When you tell me that it'll be ok,
yeah I try to believe you,
But I don't

When you say that it's gonna be,
It always turns out to be a different way,
I try to believe you,
Not today, today, today, today
(Today)

[Chorus:]

I don't know how I'll feel,
tomorrow, tomorrow
I don't know what to say,
tomorrow, tomorrow,
is a different day,


It's always been up to you,
It's turning around,
It's up to me,
I'm gonna do what I have to do,
just don't

Give me a little time,
Leave me alone a little while,
Maybe it's not too late,
not today, today, today, today, today...

[Chorus:]

I don't know how I'll feel,
tomorrow, tomorrow
I don't know what to say,
tomorrow
(tomorrow)
Tomorrow is a different day

Hey yeah, hey yeah, hey yeah, hey yeah,
and I know I'm not ready,
Hey yeah, hey yeah, hey yeah,hey yeah,
maybe tomorrow

Hey yeah, hey yeah, hey yeah, hey yeah yeah yeah,
I'm not ready,
Hey yeah, hey yeah, hey yeah, hey yeah,
maybe tomorrow

And I wanna believe you,
When you tell me that it'll be ok,
Yeah I try to believe you,
Just not today, today, today, today, today...

Tomorrow... it may change [3x]
Tomorrow... It may change


by Avril Lavigne



Video del live. Passate avanti il primo minuto se preferite, perché parla al pubblico.
Tomorrow Live in Amsterdam 2003 (watch it, it's definitely worth it)


Nota finale: stamattina è nevicato!

3 commenti:

  1. Neve anche ad Edin!

    Beh, che dire...hai visto le difficolta' di cio' che vuoi ottenere, sicuramente ci riprovrai un domani con maggior esperienza.

    All the best!

    RispondiElimina
  2. Ciao... ho trovato per caso questo blog... cercando info su Ielts e Fce..
    beh sorvolando su tale argomento... mi ha messo un sorriso leggere le tue parole..
    Mi sono trasferito a Londra da un mese ormai... tutto cambiato.
    Ho bisogno di sto benedetto inglese e mi sono deciso dopo la laurea a partire. Senza praticamente conoscere nessuno, mi sono trovato in una città in cui nn ero mai stato (e che a pelle nn ci sarei voluto venire), e tutti mi continuano a chiedere se mi piace... io ancora nn so cosa rispondere, a volte si a volte no. Anzi il più delle volte non lo so proprio.
    Sempre la città di tutti e la città di nessuno.
    Ho paura a stare lontano per paura di perdere la sensibilità. Io sono via e mi sembra che tutto cio' che accade sta dall'altra parte di dove sono io.
    Mi sono sempre detto che stare bene è influente dal posto, ma solo da noi stessi. Se nn stai bene a casa tua nn starai mai bene da nessuna parte.
    Io ha casa sto bene, c'è la mia aria. Qui l'aria è tutti. Anzi io prendo quella degli altri. Qui hai il bello che tutti i giorni puoi parlare con una persona nuova, diversa e che proviene dai posti più disparati del mondo. Ma per costruire certi legami devono passare almeno 24 anni... Il bello è che ognuno ha la sua storia, e nessuno incrocia la tua... solo che a volte penso se sia un bene o un male.
    Un'ora dal mio arrivo... mentre aspettavo qualcuno che mi aprisse casa ho buttato l'occhio al vicinato... e con mio stupore la macchina nel giardino a fianco è italiana... spunta un vecchietto che inglese mi saluta e mi chiede se cerco qualcuno... il che gli spiego la situazione.. e poi gli dico.. in italiano... ma lei è italiano! ha la macchina italiana con guida a sinistra... e lui--- ebbene si!
    chiaccheriamo un po... lui è qui da 44 anni.. sposato con una angola... figli che fanno la spola tra qui e l'angola... ma il suo volere? tra 1-2 anni tornare a casa.
    Sembra la città di passaggio... dove tutti per aumentare la superficie del proprio cervello per una cosa o per l'altra ci devono passare... ma poi tornare a casa propria. Perchè come dici anche tu nessuno la sceglie per sempre.
    Sono figlio di un cantante che da giovane ha girato il mondo in lungo e largo per poi tornare a casa, nel suo piccolo paesino avendo pero vissuto in ogni angolo e in ogni modo.

    chissà tu che fine hai fatto... vedo che sono mesi che nn scrivi più.

    magari nn risponderai nemmeno a me.
    nn so.
    un saluto
    Stefano.

    RispondiElimina
  3. Come si fa a contratti??
    Steblos@gmail.com

    RispondiElimina